in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

lunedì 19 agosto 2013

ed i barconi continuano ad arrivare...


I barconi, gonfi di vite disperate, vomitano senza pietà sulle coste del mio meridione anime in fuga da altre terre dilaniate da guerre e miseria. Esso generoso le cinge in un abbraccio impalpabile e le ricovera, le rifocilla, in attesa che i loro passi possano proseguire verso la meta definitiva.
La solidarietà dei diseredati è senza confini, così noi, Cenerentola di un'Italia industriale ( !?!), offriamo un pasto caldo ed una parola d'incoraggiamento a chi posssiede solo la forza della disperazione e la determinazione a ritrovare la dignità di esseri umani. Non dimentichiamo che essi sono lo specchio nel quale si riflette il nostro passato d'emigranti verso le Americhe e l'Europa...la loro fuga è la nostra stessa fuga, d'allora come d'oggi...


da " Lamento d'anima errante" Laruffa Editore, di Annamaria Barreca -2012

I

sono quì
su questa sponda di
mediterraneo ghignante
che strizza l'occhio al natante
sopraffatto dai marosi
al libico ambiguo
armato di lingua e di cinghia
a Italo che impietrito
ringhia mentre osserva
un passato ridente
copioso d'ingeni e di sete di spezie
di risa di donne
le gonne ondeggianti
di gambe procaci di chiome lucenti
di occhi brillanti
di guance rosate

sono quì
su questa rupe di
mediterraneo piegato
piagato da acque salmastre
da rose brunastre che
orbano volti e scavano solchi
veloce la mano che arma
la lingua di fuoco che urla
sul petto squarciato
lo sguardo annegato
in un cielo annientato
nei boschi di pini
di faggi di olmi
orcioli ricolmi al pastore
selvaggio che aspetta
un messaggio

sono quì
e la sponda risponde
ai fantasmi
le braccia slogate
a fucili e cannoni 
a mitraglie a lamponi
come labbra sanguigne
di leggiadre matrone
                ulula il vento
           mugghia la marea
        egro lo sguardo perso
                 sul natante
              tuona la voce
       " accostare accostare"
   arretrano le coste intirizzite

sono quì
su questo mediterraneo violato
velato d'antiche malìe
fondali perlacei
icone votive
guerrieri di bronzo
vestiti di morte d'arbusti
di squallidi fusti
veleggia la manta
mai stanca
tra i bianchi coralli
già copre l'anguilla 
l'audace murena
su candida rena
sul fico alla vite avvinghiato

sono quì
ed egli ribelle risponde
e bolle ribolle
al mio grido strappato
con l'abbraccio stonato
di felici risacche
di mandrie di vacche
dalla rupe scagliate
di dune sabbiose
lasciate ad un sogno
a un viaggio intrapreso
ormai senza ritorno

         omero curioso
     invia ambasciatori
       a templi colonne
       soldati madonne  

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