in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

lunedì 30 settembre 2013

da " Lamento d'anima errante"..........


V


"M'appresso all'ampio salone
che chiama
affilo la lama
immersa nel verde scenario
ne strappo il sipario
squadrate sedute con ansia
con noia con disprezzo
esigono il prezzo 
svolazza
la chioma brunastra
audace mantello di cagna di razza
stentato il sorriso
nel guardo nel viso
osservo d'intorno le frogi i calzari
rimondo una siepe
erigo tre altari
intanto la piccola dama 
mai doma mi dona
una pioggia di versi distratti
di fatti e misfatti
l'osservo mi turbo poi lesta
rifuggo dal verso
dal fatto mai letto
dal letto disfatto
raggiungo le scale e.....
...presunzione dell'erudizione!

da " Lamento d'anima errante" - Laruffa Editore --Reggio Calabria - 2012

sabato 28 settembre 2013

un pensiero di...


...di Jiddu Krishnamurti, filosofo indiano, nelle sue " Meditazioni sul vivere", relativo alla necessità di voler dimenticare o meno,  tutto ciò che c'è di inquietante nella vita, nostra e degli altri. Così egli si esprime:

"Non puoi riporre nuova vita in ciò che è passato e andato: lascia che il passato venga seppellito, non cercare di farlo rivivere. Sii consapevole che sei interessato a te stesso...Solo l'amore può purificare la nostra mente dalle ingegnose risoluzioni razionali che essa stessa racchiude nei suoi recessi più nascosti. L'unica via di scampo alla confusione ed alla sofferenza umananon sono certo le efficienti costruzioni  mentali che la mente stessa si crea: l'unica salvezza è l'amore".
 

mercoledì 25 settembre 2013

aforismi

da " FABULAE" di Annamaria Barreca - Ibiskos Editrice - Empoli (FI)
  
" La vita è un susseguirsi di incontri ed abbandoni".

" Sublime è l'arte del vivere, sovrumana quella del morire".

" La menzogna è un pozzo sul cui fondo galleggia la verità".

" Sapere di perdere arreca più sicurezza dello sperare di vincere".

" Non l'irrazionale bensì il supremo razionale ottenebra la mente".

 

sabato 21 settembre 2013

il figlio...


sogno concepito
dal mio cuore
fosti nel mio pensiero...
in te mi persi
e tu
seme sperduto
alfin sei nato
sicchè ora prego...

prego oggi come ieri
come ogni altro giorno che mi vedrà tua madre
prego perchè questo solo posso fare 
ora che le nostre strade si sono separate 
ero preparata al fatto che il pulcino avrebbe avuto grandi ali per volare
e tu voli alto amore talmente tanto che nessuno riesce a scorgerti
e si convince che invece sei quì a pochi passi 
intento a chattare su internet 
a leggere un libro
gli alti picchi sono per pochi eletti
il tuo respiro ti innalza oltre le umane miserie
ti rende immune insensibile invisibile
un giorno ti chiederò di prendermi nel tuo volo
un giorno mi convincerò che ciò non è possibile
perchè io e te abbiamo già percorso quel tratto di vita  che ci voleva insieme
nel profondo so che il nostro legame è assoluto inscindibile
mi compiaccio per la tua natura
comprendo d'aver dato vita alla parte migliore di me stessa
hai spuntato le frecce nella mia faretra
mi hai reso fragile e determinata nel ruolo di madre
l'unico che armonizza con l'irrequitezza  del mio essere
camminerò ombra nell'ombra
sarò quella presenza assenza che ti impedirà di maledirmi
quando il tuo essere figlio ti porterà a farlo
non ti giudicheò nè condannerò comunque tu agisca
perchè i miei leucociti riconosceranno i tuoi fagociti
le mie e le tue piastrine faranno all'amore
rinnovando il patto sigillato nel momento della procreazione

giovedì 19 settembre 2013

i poeti...



" I poeti lavorano di notte"

I  poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore 
di una dorata cupola di stelle.

da  " Destinati a morire" di Alda Merini


" Tocco Divino"

Potrei chiederti:
" Poeta perchè scrivi? 
Ripetuti concetti le risposte
solito divagare...
Il mistico pensiero appare
quando silenzi parlano.
Tocco divino.

da " Arcipelago Alfa" di Annamaria Barreca

martedì 17 settembre 2013

per Francesco...


Vibrante come tasto sotto il dito
la penna suda in mano allo scrittore.
Participio passato della sera
infiamma del ricordo il foglio ossuto
e limita il vagare dei ricordi.
Si innalza il canto della prateria.
Dal cielo arriva voce di Maestrale,
ma cumuli di nettare non danno
la pace in bocca a trepidi guerrieri.
Sulle passate gioie e sul perdono
mano di donna ferma la sua furia.
Se dell'informazione non c'è meglio
il peggio fronda tra le concorrenti.
Baciamoci! la lingua sia la strada,
che trema al tocco stanco della sera.
Ho tramutato in vetro il canto tuo
sì fragile sarà e non per tutti.

da " Abadir " di Francesco Idotta - iiriti editore - Reggio Calabria -2006

domenica 15 settembre 2013

Nel mezzo del cammin.....


" Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita".

Questi versi mi echeggiano dentro quasi ossessivamente. E' deformazione professionale, mi dico, insegno Lettere, o forse è che più li leggo più penetro l'infinita sapienza e l'orrore che siffatte parole suscitano in me.
Mi trovo nel mezzo del cammino, come dante, e mai come adesso avverto l'asprezza della selva in cui mi muovo, vittima della mia condizione, della mia sensibilità che mi fa essere estraneo al contesto in cui vivo. Ho quarant'anni e mi chiamo Matteo. ma per tutti sono solamente Teo, come quello del ben noto mandarino della commedia musicale.
Insegno in un Liceo e piaccio ai miei alunni perchè, dicono, sono " fuori dalle righe". Non mi dispiace sentirmi dire così, l'allineamento mi ricorda birilli da atterrare, soldatini da abbattere, paletti da evitare. Sono uno spirito libero ed amo volare alto, sono un falco pellegrino che non ghermisce piccoli animali ignari per nutrirsi, sono atipico, vegetariano, preferisco la buona frutta saporosa, le bacche gustose, tutt'al più, quando sono in vena di trasgressione, ardisco lanciarmi in picchiata su qualche nido e rubare qualche ovetto sfuggito alla cova.
Sono alieno al mio mondo ordinato, consueto: mamma, papà, una serie di zii e cugini...i nonno sono morti e mi visitano solo in sogno. Lascio fluire la vita tra l'insegnamento, la palestra, qualche uscita con amici. Sono magnficamente insoddisfatto e sanamente infelice: single, scapolo, zitello, non ho la ragazza, e come potrei averla?
Sono gay, omosessuale, finocchio...come preferite!
Questa è la mia " selva oscura" e non so quale sia la "diritta via", se quella della normalità eterosessuale o quella della normalità omosessuale....Di certo questa via è smarrita e sono anni che brancolo alla ricerca del bandolo della mia matassa esistenziale, avvoltolata alla meno peggio e piena di nodi. Prima o poi dovrò decidermi a dipanarla, disfare i nodi e raggomitolarla". ( pag.59 e seg.)

da "Vuoti a perdere" di Annamaria Barreca - Laruffa Editore - Reggio Calabria - 2013

sabato 14 settembre 2013

da oggi ferve la festività....


TERRINFESTA

Colori, sapori, emozioni...Desiderio di vivere, oltre le difficoltà, oltre le sofferenze, è ciò che la gente di questa terra vuole, per esorcizzare il male e ritrovare l'ingenua felicità del fanciullo, ancora ignaro della vita. Con un sentimento intriso di sacro e profano si cerca, e si trova, l'occasione per festeggiare ora una ricorrenza liturgica ora il santo patrono del luogo.Tutte le città ed i paesi di questo territorio si mettono alla prova, nei vari momenti dell'anno e danno vita ad una sarabanda di suoni e  profumi coinvolgenti.
Vi dirò , allora, di una di queste feste...
" Chi terremoti, ca guerra e ca pàci, sta fèsta si fici, sta fèsta si fàci" ! ( con i terremori, con la guerra e con la pace, questa festa si è fatta, questa festa si fa!)
Così, dal 1636, ogni anno si ripete il rituale che vede la gente della città della Fata Morgana recarsi, con devozione, al Santuario nel quale è ricoverata la sacra effigie della Madonna della Consolazione.
" Fèsta Marònna", è detto popolarmente questo evento, ed ogni secondo sabato del mese di Settembre a Reggio Calabria  una moltitudine di esseri umani si reca presso la Basilica dell'Eremo, che dall'alto guarda benevola ed attende che il quadro della Vergine, che sorregge Gesù Bambino, montato su una Vara monumentale, scenda in città per giungere al Duomo cittadino, dove rimarrà esposta sino alla domenica successiva al 21 novembre, data in cui, con una processione imponente, farà ritorno al suo Eremo.
Storia e leggende si inseguono ds secoli: pestilenze, assedi, terremoti, carestie...Avvenimenti che la misericordia di questa Vergine avrebbe trasformato in miracoli che la gente del luogo non dimentica, anzi vivifica ogni anno.
La notte che precede la processione un gran numero di fedeli rimane raccolto in preghiera nella Basilica mentre fuori i portatori della Vara suonano e ballano la tarantella in attesa del nuovo giorno che saluterà la Vergine con un tripudio di giochi pirotecnici e botti.
La città si veste a festa: ogni angolo, ogni via, diviene un palcoscenico per spettacoli variegati. Musica di ogni genere, danze popolari, rappresentazioni testrali, Luna Park, bancarelle, golosità gastronomiche tipiche quali le frittole ( carne, interiora, piedi....insomma tutto il maiale) e le nzuddhe ( un dolce paricolare a base di miele ed aromi vari...molto gustoso). Palloncini, zucchero filato, s'uniscono alle risate della gente che non rinuncia a rimanere con il naso per aria per assistere allo spettacolo pirotecnico, sempre più curato e raffinato, che si terrà alla mezzanotte del martedì successivo, e che strapperà loro un ohhhh!!!!!!!!!! di vera gioia che, almeno per quella sera, allontanerà i problemi del vivere quotidiano.

da " TERRAGRA" di Annamaria Barreca, a cura del Circolo Rhegium Julii - Reggio Calabria- 2009
 



 

venerdì 13 settembre 2013

preparandoci alla " Festa Madonna".


E' un tuffo nella mia terra, quello di oggi e di domani, che festeggia la Madonna della Consolazione: una venerazione, questo culto che si perpetua da centinaia di anni. Così l'ho letta in chiave poetica

 "Mieteva anime e corpi
l'orrido flagello
alle ignare genti
che in preghiera congiunte
di lacrime levavano alti 
i canti all'amata Madre ritratta
frutto di Capriolo e
il suo pennello.
Mesto in ritiro il fraticello
dinanzi a Lei chinato
cingendo i grani d'un rosario
implorava l'aiuto beato.
Ella non resistette e
con voce soave
a lui annunciò la fine del tormento.
Cessò la peste e
con essa ogni altro male.
Regale il volto
da infiniti lustri
benigna guarda 
dal romito colle".

da " TERRAGRA" di Annamaria Barreca -

giovedì 12 settembre 2013

passeggiata a Lodi.....


...riprendo i miei itinerari alla scoperta del territorio lombardo, mia nuova terra di residenza.
Oggi è la volta di Lodi: un piccolo monile incastonatonel territorio che da Milano scende verso Cremona.
Il centro storico, raccolto e prezioso, si offre al viaggiatore che ne assapora il tempo lento, che lo conduce per i lunghi viali ombrosi del parco moderno - che scorre come un fiume nel centro della città nuova: giardini curati, fiori discreti, cascatelle d'acqua, alti zampilli, alberi imponenti che fungono da rifugio a giovani, novelli Tarzan, alla ricerca di frescura, bambini festanti in mezzo ad un via vai di biciclette che vedono al manubrio individui di tutte le razze e di tutte le età - sino alla piazza dove la cattedrale si erge maestosa e fiera.
Una piaza ampia e spartana, quadrangolare, in cui ogni lato è costituito da portici signorili. Il vocìo è appena un sussurro, il profumo dei dolci alle mandorle s'unisce a quello dei fiori, esposti con gusto e sobrietà.
Poco lontano, si vede il Torrione del Castello, con quel che resta della sua cinta muraria e, quello che un tempo fu il fossato oggi è un ubertoso prato in cui torreggiano alberi  maestosi, uno dei quali si protende, come braccia d'antica castellana prigioniera, verso l'esterno del muro di cinta sino a lambirlo, con un urlo di ritrovata libertà!

L'oracolo del Guerriero


12
Il Guerriero sbarra il passo

Basta! Hai aspettato abbastanza.....Adesso devi agire. L'avversario ha calpestato ogni persona e dignità che ha incontrato sul suo percorso. Si è lasciato dietro molte lacrime e frustrazioni, eppure non prova alcun rimorso. Devi porre fine a questa situazione.....Affrontalo e sbarragli il passo. Se non lo fai altri innocenti continueranno a soffrire...Se lo affronti risulterai sempre vittorioso...succeda quel che succeda!
14
 Il Guerriero combatte

Combatti senza rabbia. Se la ferocia e la crudeltà si impossesseranno di te...sarai perduto. Ti trasformerai in quello contro cui tu ora combatti e il lato oscuro avrà il sopravvento. Dopo aver trionfato, ritirati in silenzio. Non c'è nulla da festeggiare.
 

martedì 10 settembre 2013

omaggio alla mia terra...


" E' il profumo, il calore della mia terra che porto dentro, come linfa, e m'avviluppa imbrigliando la mia energia per trasformarla in perle nere adagiate sui fondali opalescenti dei miei mari.
E' l'antico canto delle Sirene che ammaliarono Ulisse ed io, novello Odisseo, mi lascio andare e le Moire non compiranno scempio nè Cariddi m'atterrerà sulle frange dell'onde che mi rovesceranno nel ventre di Scilla. Là le fauci degli immondi animali perderanno gli acuminati denti e lingue fedeli lambiranno le ferite che la furia delle maree avrà inciso sulla mia pelle.
Stringerò in un abbraccio senza tempo miti e leggende, suggendo il nettare stillato dalle laboriose  mani del contadino poeta che giace ai piedi del fico, teneramente avvinto alla vite.

Arde sotto raggi cocenti
la grande distesa.
Cespugli di cardi
conchiglie
portate da onde sorelle.
Bianchi gabbiani
veleggiano
a ghermire la preda.
Dal mare s'alza
lenta caligine
che
in chiaroscuro disegna
fantasma d'isola. "

da "TERRAGRA" di  Annamaria Barreca  - a cura del Circolo Rhegium Iulii -Reggio Calabria - 2009 

lunedì 9 settembre 2013

L'oracolo del guerriero


10
Il guerriero resta vigile

Fa' in modo di avere il cuore sempre pulito, libero e leggero. Stai andando dove vuoi tu? O ti lasci semplicemente trasportare? In che misura hai rinunciato a te stesso?In quali questioni importanti hai fatto delle concessioni?.......Conservi ancora la dignità che caratterizza ogni Guerriero? .....
Un Guerriero è sempre vigile. Un Guerriero tiene gli occhi aperti.

                                                                                                                               continua

In viaggio....




"Squarcia il mio buio
questo cielo sfolgorante
d'azzurro intenso
caduto sul verde
curato o sciatto che sia.
Lascia dietro aromi intensi
come intense sono
le pagine della mia vita.
L'abisso cobalto
appena aggrondato
culla gusci variopinti
sparsi dall'insana urgenza
di dominio.
Il mio è un guscio
di noce stantìa
il frutto s'è sperso
nel crepuscolo del tempo "

da " Il cielo a strisce" di Annamaria Barreca

domenica 8 settembre 2013

Il viaggio....riflessioni.


Quando è cominciato il tutto? Inane la risposta.
Spersi nel tempo e nello spazio navighiamo da sempre. Anime vecchie ci aggiriamo in attesa di morti e di resurrezioni. Dimentichi, esanimi, in attesa di corpi in cui sostare per riprender altre rotte, in un viaggio, oltre i mondi, che spinge all'indagine, all'espiazione.
E' un circolo virtuoso che attraverso i vizi umani tende al culmine.
E' un infinito riandare senza approdo.

L'oracolo del Guerriero...


3
Il Guerrieo si mette in viaggio

Ti sei trattenuto troppo in questo luogo. Devi partire...Rinuncia al superfluo, porta con te...il tuo cuore, il tuo spirito e il tuo corpo....Metti tutto in ordine prima di andartene. Chiudi i cerchi. non fuggire. Abbandona semplicemente questo luogo, questa situazione. Incontrerai sicuramente nuovi compagni di viaggio.
Un giorno, forse, tornerai.

4
Il Guerriero mostra ciò che ha dentro

Perchè indossi l'armatura? Perchè hai tanta paura?
Apri il tuo cuore al Sole e alla vita perchè il mondo possa riflettersi in te. Se sei amareggiato, apriti. La luce arriverà dolcemente. Se sei felice, apriti. La luce scorrerà dolcemente........
Vivi con la verità. Se qualcuno merita freddezza, che la riceva. Se qualcuno merita calore, lo deve ricevere. Accarezzare quando si deve accarezzare. Colpire quando si deve colpire.
Per quanto ti possa far male, vivi con la verità. Questo è il Cammino del Guerriero.

5
Il Guerriero cerca suo fratello

Il Cammino ti impegnerà tutta la vita. E' bene viaggiare in compagnia. Cerca un fratello come compagno di viaggio.........quando sarà stanco, dovrai continuare a remare. Quando dormirai, egli starà sveglio. Quando uno inciamperà, l'altro sarà lì ad aiutarlo.....Condividerete il sacro ed il profano, ciascuno con la sua vicenda, i suoi amori e i suoi bisogni....Anno dopo anno compirete insieme il Cammino, schiena contro schiena.....E un giorno, al termine delle vostre vite, sarete uno accanto all'altro a contemplare il Sole che tramonta nel deserto silenzioso.

6
Il Guerriero raduna gli eserciti

Fai del tuo cuore, del tuo spirito e del tuo corpo una cosa sola. Allineali, raccogliti, inspira.
Non disperdere le forze. Non abbandonarle al lato oscuro.....Se lo farai il Demone ti schiaccierà come un acino. La tua vita dipende da quello che farai....non è un gioco.....riorganizza, metti a fuoco e lanciati nel vuoto. Soltanto così potrai restare integro.

7
Il Guerriero spezza le catene

Per molto tempo sei stato schiavo della tua debolezza.....non puoi però ignorare la tua voce interiore....Accetta la tua condizione di Guerriero.....Brandisci l'ascia e spezza le catene. Soltanto allora sarai libero.
                                                                                                                                    continua   

sabato 7 settembre 2013

MEA CULPA


da " Arcipelago Alfa" di Annamaria Barreca - Edizioni Tracce - Pescara


E' quest'apparente moto
di turbolenze divine.
E' quest'accorante dissolvermi
in lattescenze brumali.
Raccolti ambigui pensieri
scruto: s'inclina 
il piatto della bilancia.
Adunate le scarne milizie
mi difendo.  

L'Oracolo del gueriero.


Voglio condividere con voi, un piccolo libro, scritto da Lucas Estrella, un Maestro d'Arti Marziali, che, attraverso la loro conoscenza è riuscito ad avere un contatto profondo col proprio Sè Interiore.
Egli ha preso coscienza dell'esistenza di mondi paralleli al nostro che in qualche occasione sfiorano la vita quotidiana riempiendoci di stupore. Le cose non sono sempre quelle che sembrano ed occorre coltivare l'amore e la sensibilità verso tutti gli esseri senzienti, per riuscire a vivere in armonia con sè stessi.
Ognuno di noi è un Guerriero che combatte, giorno dopo giorno la sua battaglia per riuscire a raggiungere e mantenere tale armonia, è un Cammino che prevede anche dure lotte contro l'ignoranza, l'indifferenza e l'egoismo imperante...Armiamoci dunque per essere pronti ad affrontare situazioni e prove diverse ed aprire così cuore e mente.
 

I
Il Guerriero nasce

La neve si è sciolta.
La foresta respira di nouovo.

Il sole si riflette nello stagno...
Ancora una volta.

  II
Il Guerriero si sveglia

All'orizzonte il limite tra cielo e terra si stempera. All'orizzont è impossibile discernere.
Prima di guardare il tramonto mi siedo su una solida pietra.
Hai vissuto in uno stato irreale. La tua esistenza si è svolta in un mondo inesistente.Manchi di basi. Aleggi nell'aria. Per tutto questo tempo hai vissuto pensando che le cose andassero in un certo modo. Hai agito di conseguenza e questo è giusto. Tuttavia nel Cammino della Conoscenza il Guerriero deve penetrare sempre più in profondità sè stesso e la sua vita.
Sul Cammino della Conoscenza il Guerriero deve morire per poter rinascere con una nuova illuminazione.
E' tempo di svegliarsi. All'improvviso ti sei accorto della fragilità delle tue convinzioni..........
Ti sei fatto male ed anche questo è bene. Se fossi caduto sul morbido non ci avresti neppure fatto caso. La verità è che sei atterrato in un'altra realtà. Sei sconcertato, la tua coscienza è annebbiata.........................................................
Il dolore acceca. Anche se, adesso, non lo capisci, quello che ti è successo è meraviglioso. Non sei più lo stesso di qualche minuto fa e, se sarai abbastanza saggio, non tornerai più ad esserlo.
Altre questioni ti interesseranno.......altre montagne ti si presenteranno da scalare.Altri demoni dovrai fronteggiare, altri fratelli ti cammineranno accanto.
Vivi la tua nuova vita, guarda con occhi nuovi......preparati a rinascere....soltanto così potrai raggiungere la fine del Cammino.
                                                                                                                                  continua....


venerdì 6 settembre 2013

parliamo di poesia

Sì, parliamo di poesia, ma come farlo? Quali possono essere le parole in grado di spiegare: " Che cos'è la poesia..."
Da scrittrice di versi posso rispondere nell'unico moso a me noto...

" sfinita l'anima all'idea
  seguito il gioco

  bramo per te poesia
                       dove sei?

  rimane oscuro il senso
                       il suono     "


" moleste le parole 
  continuo il chiedere
  cos'è poesia?
  tediato il volto 
  tra fumosi cirri
  miro il cerimoniale
  vuoi cogliermi un
                      glicine? "

da " canti scapigliati" - Città del Sole Edizione - Reggio Calabria - 2008

giovedì 5 settembre 2013

Essere o apparire?...decifrando l'annoso dilemma...


da "Fabulae -  Donna Rutilia" di Annamaria  Barreca - Ibiskos Editrice - Empoli - FI-  2006

" Da giovane mascherava la timidezza e l'insicurezza con atteggiamenti provocatori, di " rottura".
I giorni vissuti al buio di una cameretta  l'avevano segnata ed il buio, da allora, sarebbe stato il suo più grande inseparabile nemico. Presto si abituò a camuffare il dolore e tale operazione le riuscì talmente bene da smarrire la sua vera natura..........Il tormento interiore veniva custodito gelosamente e Dio era lontano: un pianeta da scrutare per crocifiggersi, poi, quotidianamente................
Si osservava con occhio maschile e si trovava banale, insignificante, poco vistosa ed interessante, per cui provò a rinnovarsi: da troppo tempo non s'accettava, piccola tenera donna che credeva nell'apparenza per cui, smarrita la cognizione logica delle cose, finì col confondere i ruoli e sprofondò in un baratro................Non era un olmo nè una robinia, non era erba medica o menta piperita, era solo presenza, banale presenza. Stanca del bluff non si era potuta sottrarre a sè stessa, quella vera, che così nuda, inerme, le fece tenerezza per cui ritenne di doverla proteggere dall'altro suo Sè, vecchio smaliziato nemico.
Tutto questo pensava Rutilia mentre meccanicamente ripiegava, spolverava, carezzava, tralci di vita...
Non era vero, non era così, l'analista l'aveva messa in guardia da questo rischio: non doveva colpevolizzarsi. Ah, l'ambigua spirale! Avrebbe voluto non essere mai nata, avrebbe voluto morire...
Menzogne, ancora menzogne! Le piaceva esistere, piccola, sporca edonista, apparentemente umile remissiva. " Accettatrice", così era stata definita, sempre dall'analista. Quale oscuro connubio era mai? Quale molla faceva scattare l'equivoco meccanismo  che la teneva in bilico tra due realtà malvissute? Una natura inquieta non le aveva mai fatto godere il piacere di un traguardo raggiunto, perchè subito si poneva alla ricerca di nuovi stimoli che dessero  un senso all'avventura che ricominciava.
Insicura, narcisista, ipocrita, ambigua, irrequieta, impostora...." 

martedì 3 settembre 2013

Oggi vi parlerò....


Oggi vi parlerò di mia sorella Margherita...una persona speciale nella mia esistenza ed in quella di molte altre persone...lo farò nell'unico modo a me congeniale...

"            il crudo patire
 dei brevi anni
segna il tuo tempo
                  fiore reciso 
linfa per noi
nella nostra pochezza
                  di te ricchi 

questa ricchezza la colgo oggi che i molti anni segnano la mia carne
e te carne della mia carne
siamo state sorelle anagrafiche per tanti lustri
mi è mancata la confidenza complice
sorelle eppure così dissimili
nel carattere nella gestualità nel comportamento
sei la parte migliore della nostra famiglia
come un agnello sei pronta al sacrificio senza recriminazioni
senza lamentele sei riuscita a superare 
l'orribile male che incute orrore al suono
l'hai fatto con la semplicità che ti connota
hai vissuto fuori di te per un attimo infinito
poi sei ritornata
per darci la certezza e la speranza che nulla era successo invano
la mia stella e la tua sono state vicine in questi lunghi giorni di sofferenza
sono cresciuta nella mia umanità grazie a te
oggi il mio cuore si riempie di gioia nel pensarti
m manca la tua presenza
i chilometri che ci separano sono i veri nemici da sconfiggere
vivo nell'attesa di vederti
nel suono della mia voce avverto la tua voce
lo specchio mi rimanda un'immagine
che talvolta sfoca nella tua immagine
ti somiglio mi dico
o forse soltanto lo spero ".

da " uomini donne e " - Città del Sole Edizioni - Reggio Calabria - 2008 

lunedì 2 settembre 2013

difficoltà di commentare....


Ho saputo che alcuni di voi hanno difficoltà nel lasciare i propri commenti, ebbene potete   scrivermi una mail all'indirizzo : annamariabarreca@gmail.com, contenente il commento, avrete risposta.
Grazie
 

L'amore secondo Pessoa



Da " Il LIbro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa -Oscar Mondadori - pag.273


"Non amiamo mai nessuno. Amiamo soltanto l'idea che ci facciamo di qualcuno.Insomma, amiamo una nostra concezione e, in fondo, noi stessi.
Questo discorso è vero per ogni livello d'amore.Nell'amore sessuale cerchiamo un piacere nostro ottenuto tramite la mediazione di un corpo estraneo. Nell'amore diverso da quello sessuale, cerchiamo un piacere nostro ottenuto tramite la mediazione di una nostra idea.........
Il rapporto tra un'anima e l'altra, attraverso cose così incerte e divergenti come le parole consuete e i gesti che si compiono, è materia di errata complessità. Nell'atto stesso di conoscerci ci disconosciamo. Due persone dicono " ti amo" o lo pensano e lo sentono reciprocamente, ma ciascuna vuole esprimere un'idea diversa, perfino una vita diversa, forse un colore o un aroma diverso, nell'astratta somma di impressioni che costituisce l'attività dell'anima".

domenica 1 settembre 2013

Bambni violati...


" Quel pomeriggio, caldo e afoso, indossavo un prendisole a quadrettini, fresco e corto. Quando papà rientrò dal lavoro, andò in bagno a lavarsi il viso: era sudaticcio e silenzioso. Dopo qualche tempo mi sentii chiamare dalla camera da letto, si era sdraiato per riposare, spossato dall'afa, così mi disse quando mi chiese di portargli il solito quotidiano che mamma comprava tutte le mattine.
Era tutto come sempre: entrai in camera sorridente e gli porsi il giornale, il corpo pesante era abbandonato sul lettone, in mutande e canottiera ed il pancione s'allargava sul grande lenzuolo di lino bianco. Mi guardò e mi disse:
" Sai che sei diventata una bambina proprio bella...avvicinati, fatti accarezzare i capelli...sono morbidissimi, sembrano fili di seta..." e nel dire ciò allungò il braccio traendomi a sè e carezzandomi i capelli. Era un papà strano ma affettuoso, questo pensai prima che guidasse la mia manina..............
"Non spaventarti piccolina, è solo un gioco quello che stiamo facendo, un gioco mio e tuo...non dobbiamo dire niente alla mamma, è il nostro segreto! Vieni quì bambolina".

da " Vuoti a perdere" di Annamaria Barreca - Laruffa Editore - Reggio Calabria - 2013