in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

lunedì 31 dicembre 2007

Sull'orlo...

...di quest'anno, ormai datato, do' una sbirciatina al baratro che la notte mi mostra. Fuori è tutto uno scalmanarsi di ultime spese per l'ultima, pantagruelica abbuffata di cibo, di botti, di sesso, di fumo...
Domani, più o meno intorno alle tredici, un occhio vitreo guarderà il nuovo anno, senza più coscienza di quanto accaduto la sera prima; sarà la lingua impastata, la bocca amara, una fitta al fianco destro, l'unico ricordo del passato recentissimo.
2008.....quante aspettative, quante parole, promesse...tutto continuerà a scorrere come prima e l'anno bisestile in arrivo non riuscirà a fare più danni di quanti non ne abbiano fatti gli anni precedenti.
Il burlone, che ha scandito il tempo per riuscire a mortificare la natura umana e assoggettarla al volgere dei secoli, ha fallito, almeno con me! Io sono senza tempo: non sono mai nata e quindi mai perirò; oppure, sono nata ma non vedrò mai l'arrivo della grande sorella perchè il mio spirito, immortale, non conosce il logorio del tempo...
Ad ogni buon conto, buon 2008 e buona vita a tutti!!!

martedì 18 dicembre 2007

aria di Natale

per le strade, nelle case dove, con regolare cadenza annuale, si ripropone l'ignobile farsa dell'" amiamoci come fratelli" ed ancora " perdoniamo i detrattori ", salvo poi tornare Caino allo scoccare della mezzanotte dell'Epifania. Facciamo nascere nelle nostre stalle, grotte, con la stella cometa sopra, più o meno illuminata, il solito povero Cristo ed aspettiamo, pazienti e golosi, di crocifiggerlo dopo circa quattro mesi...Una quaresima di fioretti, privazioni, cilici, ai quali segue un'abbuffata di azioni grette, crudeli, perverse, inaccettabili per il paradigma cattolico-cristiano...
Rimango abbarbicata al mio umano poco umano, mi crogiolo nelle mie meditazioni, continuo, caparbiamente, a rispettare uomini, bestie e territorio...cerco punti di contatto...cerco punti di contatto...contatto...contatto...tatto...tatto....

La matematica è......?

Siamo legati ai numeri in maniera inscindibile! Sin dal nostro concepimento...Poi è tutto un susseguirsi, accavallarsi, appaiarsi, di numeri altri.
Il piccolo En Soph è nato alle 12 e trenta del giorno 16 dell'anno 19.....; a 6 mesi parla, a 12 mesi cammina, e così ancora: a 5 anni frequenta le scuole elementari, si alza alle 7 e 30 del mattino, mangia alle ore 8, alle 13, alle 17, alle 20, alle 21 va a letto...per anni!
Cammina, cammina, milioni di passi, incalcolabili, si lava il viso, le mani, i denti - 32 - i piedi, per anni! Legge, studia, parole su parole, miliardi...altrettante ne scrive....Incontra amici, nemici, 1,2...190...1200... 50.000....100.000...regala abbracci, baci, 1, 2, 500, 3000....
Cade, si rialza, 1, 2...1000 volte! Ama, abbandona, 1, 2, 3....10...30 volte!? Telefona....la numerazione è insufficiente!!!!!!! Canta, danza, 1, 2...50....150....1500 volte. Si sposa, si separa, 1, 2, 3 volte??? En Soph insegna ai suoi discepoli: 10, 20, 300, 1000, 5000!?!
Un ospedale sito in via Vecchia Provinciale al numero 177, una carta d'identità numero 12345, una patente numero 346, un conto corrente numero 67543, una carta di credito ed il suo numero segreto 41987, l'imposta di bollo, la marca da bollo, 134, 13, l'ici, l'iva, l'irap, 257, 2340, 340 euro, i numeri del telefono: ti chiamo, mi chiami...Letto numero 33, piano secondo, 40 gradini, in fretta in fretta...200 pulsazioni al minuto, 190 su 105 di pressione arteriosa, 1 arresto cardiaco, 1 defribrillatore, aziona 1, 2, 3 volte..............ora del decesso 18 e trenta dell'anno 200...

domenica 16 dicembre 2007

Buon compleanno En Soph!!!

Oggi compio gli anni! Ancora questo storico appuntamento: 16 dicembre...Ma di quale anno? Mi accorgo di essere senza tempo...Sfumano, come nebbie mattutine, gli affanni che resero grigia ed invivibile la mia vita più remota, affanni ch'oggi mi fan quasi tenerità...Materna, evito d'occuparmi d'un 'epoca lontano ch'ormai non m'appartiene...
Il tempo! Ritorna sempre come motivo dominante della vita, mia, vostra, di tutti: il tempo amico, galant'uomo, medicina, bastardo, infingardo, che pare voler assassinare le utopie, salvo poi ripresentarle in altra guisa.
Il tempo...il tempo...scandisce attimi che, veloci, s'assommano sino a divenire secoli.
Il tempo, utopia reale, inesistente essenza creata per misurare brandelli d'esistenze...
Ma il tempo non esiste, mi dico, dunque non sono mai nata e mai morirò...(?)
Pura essenza viaggerò ai bordi delle galassie dove, atomo tra gli atomi, filtrerò l'eterno!

lunedì 10 dicembre 2007

Assenza ingiustificata...

Sono trascorsi sette giorni ed io non ho sentito l'esigenza di fermarmi per scrivere su questo atipico diario che dello stesso ha ben poco. Non ho mai tenuto un diario, nemmeno nei miei anni verdi! Ho sempre temuto che qualcuno potesse impadronirsene per frugare tra le pieghe più recondite della mia intimità. La mia vita privata è un giardino pregiato, colmo di piante rare e non, comunque sempre ben curate, irrigate. L'accesso è consentito a quei pochi che amano la natura, gli animali, le piante rare, piuttosto strane, non sempre esteticamente belle, verdeggianti, giallicce, variegate, in fiore, capaci di fruttare figli dal nettare delicato, olezzanti di vaniglia, di cannella...
Il cancello talvolta è alto, impenetrabile, di ferro temprato a qualsiasi evento, talaltra è breve, facilmente sormontabile, di lamina malleabile, pronto a deformarsi al minimo tocco. Esso, animato di vita propria, comprende la natura del visitatore e, al caso, s'adegua innalzandosi o comprimendosi, come la cassa armonica d'una fisarmonica d'epoca, miracolosamente scampata al massacro del tempo.
Stasera riprendo il mio soliloquio con questa macchina di mirabile fattura, scaltra come un bimbo che ha visto da poco la luce, geniale e perversa come sa essere solo la mente umana.

lunedì 3 dicembre 2007

Distacco di retina!

Chiuso l'occhio
il buio non è più tale.
In basso a destra
s'accende una luce
sottile bianchiccia fredda.
Occorre riscaldarla!
Un laser sì un raggio laser
caldo cicatrizzante
tranquillizzante
verde intenso appena percettibile
benefico benefico...
Sono felice!
Il vecchio castello è il posto giusto
nel quale ricoverarmi
lì le vecchie pietre avranno pietà
del mio occhio mobile!

domenica 2 dicembre 2007

ascoltando Vecchioni...

...ritorno al tempo passato, alle antiche magie delle attese d'amore...una telefonata sottovoce...le guance arrossate dalla lieve eccitazione che il suo tono di voce riuscì a trasmettere...le mani vuote in attesa di altre mani da stringere...le labbra tremanti all'idea di altre labbra da sfiorare...
Ascoltando Vecchioni mi riapproprio del tempo attuale: i suoi versi flautati " non lasciarmi, non lasciarmi andare via..."appartengono all'uomo di oggi che fugge ma desidera appartenere spasmodicamente a qualcuno, un qualcuno poco invadente, poco ciarliero...poco...infine! Privo d'ombra!
Ascoltando Vecchioni lascio che la malinconia scorra, con moto quieto, in questa domenica d'inizio dicembre. Fuori le auto s'inseguono, quasi gioiose, sul nastro cinerino dell'autostrada. La città comincia a vestirsi di Natale: luci timide pendono, speranzose, dai fili stesi tra un lampione e l'altro del corso cittadino. La notte ingioiella il territorio di smeraldi, rubini, topazi, zaffiri, diamanti, così, ad occhi chiusi è possibile credere d'essere nell'età dell'oro!

sabato 1 dicembre 2007

da " Le parole del non senso - Arcipelago Alfa"

Son'io
Da
Rimuovere?
Di
Repente
Esplodo.

La mente........

Così la definisce il Palazzi:
1 - l'organo delle attività intellettuali;
2 - la sede delle attività intellettuali, e poi ancora: acume, impegno, immaginazione, intelletto, ragione, senno, PENSIERO, IDEA, bla bla bla....
Potrei continuare a trascrivere le molte definizioni di questa splendida trappola ideata ( per l'appunto!) dal pensiero (cosa faccio? IDEA, PENSIERO????)
Tutto ritorna al concetto, alla definizione ed allora?
Allora succede che per essere veramente liberi è necessario scrollarsi da dentro ( ma dove?) l'idea del mentale. E' un gioco perverso, la parola si arrotola per riprendere a dire la medesima cosa. Così succede che per ritrovare te stesso debba perdere quella tua altra identità ( che poi è l'unica che tu veramente conosca e con la quale giornalmente ti confronti) e diventare nessuno.
Ti chiederai come sia possibile che ciò avvenga, ti risponderò semplicemente dicendoti che solo annullando l'ego, la necessità di apparire, di essere, ritroverai la tua vera natura: libero tra i liberi, figlio, padre, madre, fallibile ed umano troppo umano pronto ad abiurare per riunirsi al tutto che lo ha generato; degenere ed incompiuto, per i molti, unico ed irripetibile, per me!