in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

sabato 31 agosto 2013

rientro nella " normalità...


Ho finito, ieri sera, di fare la nonna ad ore...E' stato bello, ma anche impegnativo...avere intorno una bimbetta di quattro anni, da un lato ti vivifica e dall'altro ti mette di fronte alla tua realtà: le energie sono diminuite e la stanchezza finisce con l'avere il sopravvento.
Comunque l'esperienza è positiva e gratificante per lo spirito...
In fondo mi sono resa conto di essere rimasta una vecchiabambina che si diverte ancora a guardare i cartoni animati, che ride delle avventure dei puffi, e si entusiasma perchè, almeno in questi filmati, il bene vince sul male e le nefandezze di questo mondo che viviamo sono, almeno per il tempo impegnato in questa visione, dimenticate...

"beati....
    beati....
       beati....
soffro
non subisco l'oltraggio
rifiuto
la persecuzione
inseguo il bene
mi sfugge
s'insinua il male
rimango così
col mio pugno di peccati
irrisolta"


da  " canti scapigliati"  - Città del Sole Edizioni  - Reggio Calabria 2008

giovedì 29 agosto 2013

intorno all'amore


" pellegrina d'amore
     tra pieghe gualcite
           bianchi teli il mio sudario
  attendo resurrezione di lazzaro"

mercoledì 28 agosto 2013

da " Vuoti a perdere"...



" Stanotte faremo l'amore".
" Sei pazzo!" sibilai, ma lo seguii verso la sua autovettura: una Mini Morris blu notte col tettucciocolor panna, parcheggiata lungo il viale che conduceva all'albergo. L'auto ci accolse, piccola, confortevole...
" Va meglio quì, vero?Tutto quel frastuono m'impediva di poterti parlare". Così mi disse Vice,ed intanto le sue braccia mi accoglievano in un abbraccio rassicurante. Era uno sconosciuto, ma mi piaceva, respiravo l'aroma del suo dopobarba raffinato, l'alito fragrante di brandy e tabacco...mi sentii pronta all'avventura, stanca della mia immobilità, del bisogno di sicurezza. Un lungo bacio segnò l'inizio di quella che sarebbe stata la mia prima vera, completa, storia d'amore...
Quella notte non dormimmo insieme e nemmeno quelle successive..." ( pag. 27...Nina...)

tratto dal romanzo " Vuoti a perdere" di Annamaria Barreca - Laruffa Editore - Reggio Calabria - 2013

martedì 27 agosto 2013

calabria....poesia



" Palme al vento del nord
   grigie nubi lacerate
   da una traccia d'azzurro.
   Una verde persiana 
   aperta sul mare
   in tempesta.
   Immagini della mia terra
   stravolta dal dolore
   dalle passioni.
   Madre generosa
   crudele
   cui resto legata
   da oscuri vincoli.
   Cordone ombelicale
   mai reciso
   moa linfa."

da "TERRAGRA"  di Annamaria Barreca,  a cura del Circolo Rhegium Julii  - Reggio Calabria - 2009
Il libro è vincitore del 1° premio al premio internazionale  " Cultura di ieri e di oggi" - 2004 con la seguente motivazione:
 " Un'accorata dichiarazione d'amore per la propria terra.....per la sua bellezza, il suo dolore, che si susseguono, tra realtà e metafore, rendendo pienamente il senso di una partecipazione corale, viscerale, alla vita ed al dramma della propria gente".

ricordando la mia terra...


Sono quì, a Seveso, da un anno...Il tempo è trascorso e trascorre lentamente, con serenità, nonostante la vita ed i problemi ad essa relativi...la ma terra è lontana, migliaia di chilometri, ma la voce dei miei cari la riporta a me, ogni altro giorno...ad essa dedico queste parole ancora mai pubblicate, ma che fanno parte di me, parole che cercano di tradurre pensieri ed emozioni, spesso al limite che voglio oggi condividere con chi mi legge...


"Non è agevole riuscire ad esprimere con parole semplici il legame che si crea tra l'uomo e la terra che ne ha visto la nascita o meglio che lo ha generato, giacché se così non fosse non potremmo parlare di radici. L'uomo, albero di pelle, carne ed ossa, nel momento in cui vede la luce stringe un patto perenne con l'habitat che lo circonda e di esso si nutre  nutrendolo; è un rapporto sinergico, osmotico, perciò se il tessuto sociale della sua  terra è sano egli sarà un uomo retto, ma se il substrato dal quale attinge linfa è malato egli finirà, irrimediabilmente, con l'esserne contagiato. Perché tale affermazione? Perché è facile amare svisceratamente la propria  terra rimanendone lontani, subendone solo la fascinazione, il ricordo nei profumi, nei sapori, nell'armonia del dialetto...E' facile ed anche bello, gratificante, e serve a stemperare il senso di colpa provato nell'allontanamento! Diventa  meno facile se questa terra gravita nell'area meridionale, dove l'amore e l'odio sono i sentimenti più forti e più difficili da vivere, dove la libertà dell'uno è condizionata dalla volontà dell'altro, dove la mano destra deve ignorare l'azione della sinistra, dove il sole s'alza caldo, vivo, fecondo sulle lupare vigliacche spianate all'ombra di un uliveto evangelicamente simbolo di pace! Qui, nel sud d'Italia, all'ombra delle palme e degli ulivi si attendono quotidianamente Cristi da crocifiggere....Eppure io, che vivo da intellettuale, con tanto disagio, la mia condizione di appartenenza, non riesco a recidere il cordone ombelicale che mi avvince a questa madrematrigna capace, anche, di grande generosità, di spirito di sacrificio, di calore umano, di intelligenze ed ingegni invidiati ed emulati che hanno lasciato un'orma profonda nel mondo delle scienze, delle lettere, della matematica, delle arti figurative.....Anzi da tale cordone continuo a suggere linfa vitale per cui, quando a sera il sole va a morire dietro i monti della Sicilia, mia dirimpettaia su questa striscia di mare dalle incredibili sfumature, mi compiaccio di essere nata qui dove,spesso, l'anima muore".

come potrete notare, il cordone ombellicale è stato reciso ciò nonostante continuo a sentire la linfa vitale scorrermi dentro: essere calabresi è come portarsi dentro un marchio...è come una malattia!
Ricordo ancora quella conferenza al palazzo della Regione...le mie parole introduttive...ma di questo vi parlerò domani...






                     
                                                                                                                          

lunedì 26 agosto 2013

amore fraterno...


dedicata al mio adorato fratello Giorgio...

" ruggisce il tuo leone in lotta
   alla ricerca del suo regno
   biondo lo sguardo
                                il crine

biondo come le messi generose che t'hanno visto nascere
come l'aria battuta dal vento di scirocco
come nostra madre
passionale e dolcissimo vendesti all'amore ogni tuo respiro
ogni tuo gesto
dall'amore fosti preso
la tua natura felina ben s'adattò al cappio
docile seguisti il tuo carnefice
intorno la savana protettiva
vennero gli anni crudi
in ginocchio seppellimmo il capobranco
e i nostri cuori con lui
il tempo ha stampato il marchio della nostra infelicità
tra le righe di quella felicità fanciulla improponibile all'oggi
quasi tre lustri ci separano
tu il cucciolo
io alla ricerca del bagliore di nostro padre nei tuoi occhi
stanchi della lotta inutile contro la stoltezza del mondo che ci avvolge
nelle sue spire letali già hai barcollato già il tuo cuore ha sussultato
con ferocia raccogli la mota che ti circonda e
in un vecchio gioco fanciullo
soffia in lei la vita  
l'amore che ti apparteneva
sentirai ancora i queen suonare innuendo "

da" uomini donne e " - Città del Sole Edizioni" Reggio Cal. 2008

domenica 25 agosto 2013

sul presunto egoismo femminile...


" ...non riuscire a subire quietamente la frustrante condizione di essere l'altra metà della mela, soprattutto quando si è consapevoli che la mela è marcia". pag.47

da " Fabulae" , di Annamaria Barreca - Ibiskos Editrice - Empoli ( FI) 2006


quanti piedi
    avrebbero lavato
          le mie lacrime? 

da " virgole bianco luna" di Annamaria Barreca - Edizioni Tracce - Pescara - 2007

sabato 24 agosto 2013

massime...


" Il limite dell'uomo comune sta nel non riuscere a scorgere il bene nel male: egli s'aggrapa a concetti ripetuti, coglie la fune d'idealismi vetusti, superati.
Il genio è libero! Libero di affondare la forchetta nell'una e nell'altra pietanza per gustare le prelibatezze che ognuna di queste possiede".

da " FABULAE" di Annamaria Barreca - Ibiskos Editrice - Empoli (FI) - 2006

venerdì 23 agosto 2013

L'importanza di un libro...

Viviamo nel mondo della tecnologia , sempre più, s'allontana la pagina scritta...i tablets la fanno da padroni...ma il libro, il vecchio amato-odiato libro, che fine farà? Non conosco la risposta, posso solo dire cosa rappresenta per me e per alcuni cari amici...
Per me " il libro è un compagno di viaggio nel lungo cammino che l'anima compie...strumento di catarsi, di redenzione, di autodistruzione..."
Il mio caro amico Francesco Idotta, scrittore e filosofo, sostiene: "I libri che ho letto hanno segnato le rotte che dal mo cuore conducono verso i porti della gioia, verso gli altri, verso il mondo. Queste rotte, tuttavia, per essere seguite necessitano...di esercizio e forti braccia, perchè c'è sempre il rischio della deriva o dello smarrimento in mari tempestosi...I libri sono come la bussola di una nave.....non si può navigare per troppo tempo senza consultarla....".
Silvana Larocca, mia grande e cara amica ritiene che :"il libro è una finestra aperta sul mondo delle idee altrui, un veicolo di comunicazione perchè lascia il tempo di riflettere, meditare. Il contenuto di un libro diventa patrimonio di tutti e la parola scritta permette un approccio multiforme. Un libro può essere una guida, un maestro, un amico...".
Il mio compagno, Ennio Marra, vero divoratore di pagine - nei diciotto anni della nostra convivenza non l'ho mai visto senza un libro in mano - pensa che: " Un libro è, ogni volta, una nuova avventura. Non ho delle aspettative ma delle curiosità, giacchè si apre una finestra su un mondo sconosciuto e quindi provo piacere nell'affidarmi alle esperienze altrui".
Così dice Fernando Pessoa, nel suo "Libro dell'inquietudine":
"Ho innalzato, amore mio, nel silenzio della mia inquietudine questro libro strano come portoni aperti alla fine di un viale abbandonato...ti offro questo libro perchè so che è bello e inutile.....vi ho messo tutta l'anima a farlo ma non ho mai pensato ad esso mentre lo facevo, solo a me che sono triste......Prega per me quando lo leggi, benedicimi amandomi e scordalo.......che questo libro sia il chiaro di luna che ti rende altra nella notte del Mistero Antico! "
Non si può concludere quì questo post, aspetto che mi diciate la vostra...di certo un libro rappresenta il viaggio di più anime: lo scrittore ed i lettori, e per il tempo, più o meno  breve, della lettura essi saranno accomunati dalla condivisione di una ricchezza antica: la parola, unica possibilità di salvezza e redenzione per il genere umano!

giovedì 22 agosto 2013

deserto e silenzio...


" Un turbinìo di vento sollevò la sabbia formando una colonna mobile di potenza devastante. Il sole alto sputò i suoi raggi sulle dune che giocavano a rimpiattino, sparendo e riapparendo all'orizonte.
Deserto e silenzio...
Il mantello sabbioso fu attraversato da un bagliore madreperlaceo che si diresse verso un piccolo tumulo sotto il quale s'intravedevano pagine fruste.
Un rapido colpo di coda e lo sguardo tagliente, obliquo, si posò sul vetusto strumento d'erudizione.
Il volgere di secoli nulla aveva tolto al suo ruolo: egli era lì, a suggerire il morso alla mela in un rituale sempre presente, lì, a benedire e maledire la razza umana, presenza strisciante protesa all'espiazione, ancorato al turpe ruolo di causa ed effetto, stanco, martoriato nello spirito, condannato dalla sua lingua biforcuta alle due verità.
Un sospiro sibilante, un'occhiata all'ultimo libro rimasto, destinato a farsi scompaginare dalle folate calde del Ghibli". ( pag.23)

Tratto da "Fabulae"- " L'Oasi"- di Annamaria Barreca - Ibiskos Editrice- Empoli (FI) 2006

Vukovlad.



" La storia degli uomini è il sogno degli dei, e anche se tutti cercano di spiegarla con la logica, con la concatenazione di cause ed effetti, e credono di individuare nelle necessità primarie delle masse la molla che scatena rivoluzioni e guerre, ogni cosa può essere valutata secondo una duplice visione: una, contingente, che si basa su cause secondarie, le quali, in realtà, non sono dissimili dagli effetti; e un'altra, superiore, che considera le cause prime, le quali vanno ricercate nei miti e nelle legende. Tutti credono che le cose debbano sempre andare per il meglio, e si dimenticano invece che la natura segue altri percorsi, anzi, che persegue finalità opposrte, nessuno ricorda che la distinzione è un fatto primario della vita e dell'evoluzione. Perchè mai le leggende del passato parlano di catastrofi planetrie, di diluvi universali, di una fine del mondo dalle cui rovine nascerà un mondo nuovo?" (pag.85)

Tratto dal romanzo di Paolo Maurensig  " Vukovlad...Il signore dei lupi" - Edizioni Mondadori, 2006 


mercoledì 21 agosto 2013

amarcord...


"Ancora ricordo con chiarezza la sartoria di nonno Biagio, con i manichini disposti in fila, macabri nella loro essenzialità: la grande camera da letto di nonna Porzia, con il letto a baldacchino, immenso ai miei occhi di bimba. Le trine, i bicchieri brillanti, le tazzine preziose nella vetrina liberty, il lavatoio odoroso di sapone e cenere, dove Mena soleva lavare il bucato ogni martedì...
Quello del bucato era un rito: i panni bianchi veniveno stesi sulla grande terrazza al vento di maestro ed alla sera erano già ripiegati nelle ceste di vimini, in attesa della stiratura che puntualmente avveniva il venerdì, nel primo pomeriggio. 
Anche il pranzo domenicale seguiva un suo rituale: nonna Porzia, aiutata da zia Linetta e zia Vittorina, preparava il ragù che doveva sobbollire per ore, la pasta venive rigorosamente fatta in casa, intanto zia Clotilde e zia Erminia allestivano il lungo tavolo rettangolare: piatti, posate, bicchieri, tovaglioli, per una trentina di persone...
Il suono di una campanella ci avvertiva che tutto era pronto, così noi bambini sciamavamo festanti e ciarlieri e tutto era sempre perfetto, anche i rimbrotti della vecchia Nunzia che ci esortava al silenzio ed all'attenzione.
Anni ricchi di semplicità legata ai valori veri, agli affetti sicuri...."

tratto da "Vuoti a perdere" di Annamaria Barreca - Laruffa Editore - RC- 2013

martedì 20 agosto 2013

riflessioni....


Le notizie politiche ed economiche, quelle di cronaca, che i media veicolano ogni giorno cominciano ad incidere pesantemente su di me...é una tela di ragno perversa nella quale rischio di essere inglobata. Mi si potrà obiettare che  occorre tenersi aggiornati e seguire il filo della politica, questo potrebbe andarmi bene, se il filo della politica facesse parte di una matassa da dipanare e non di un groviglio senza senso realizzato con spezzoni di questo e di quello...La politica è anche questo, si dice, ed allora non è un bel dire...L'ambiguità e la mancanza di chiarezza dei nostri politici rasenta l'indecenza: i "piccoli" pagano un prezzo altissimo, mentre coloro che detengono il potere sono sempre più affamati dello stesso e, pur di non perderlo, non esitano a perpetrare crimini morali giornalmente...
è necessario che io mi rifugi nel mio mondo delle idee, nella mia scrittura, unica fonte di speranza!

oh pensiero vibrante
                 dissennato
ricordanze
     in
 sospeso
                 impotente
martello tasti usurati

da" canti scapigliati " di Annamaria Barreca - Città del Sole edizioni - RC

lunedì 19 agosto 2013

meditando...



" La buona politica è frutto d'una buona cultura".

ed i barconi continuano ad arrivare...


I barconi, gonfi di vite disperate, vomitano senza pietà sulle coste del mio meridione anime in fuga da altre terre dilaniate da guerre e miseria. Esso generoso le cinge in un abbraccio impalpabile e le ricovera, le rifocilla, in attesa che i loro passi possano proseguire verso la meta definitiva.
La solidarietà dei diseredati è senza confini, così noi, Cenerentola di un'Italia industriale ( !?!), offriamo un pasto caldo ed una parola d'incoraggiamento a chi posssiede solo la forza della disperazione e la determinazione a ritrovare la dignità di esseri umani. Non dimentichiamo che essi sono lo specchio nel quale si riflette il nostro passato d'emigranti verso le Americhe e l'Europa...la loro fuga è la nostra stessa fuga, d'allora come d'oggi...


da " Lamento d'anima errante" Laruffa Editore, di Annamaria Barreca -2012

I

sono quì
su questa sponda di
mediterraneo ghignante
che strizza l'occhio al natante
sopraffatto dai marosi
al libico ambiguo
armato di lingua e di cinghia
a Italo che impietrito
ringhia mentre osserva
un passato ridente
copioso d'ingeni e di sete di spezie
di risa di donne
le gonne ondeggianti
di gambe procaci di chiome lucenti
di occhi brillanti
di guance rosate

sono quì
su questa rupe di
mediterraneo piegato
piagato da acque salmastre
da rose brunastre che
orbano volti e scavano solchi
veloce la mano che arma
la lingua di fuoco che urla
sul petto squarciato
lo sguardo annegato
in un cielo annientato
nei boschi di pini
di faggi di olmi
orcioli ricolmi al pastore
selvaggio che aspetta
un messaggio

sono quì
e la sponda risponde
ai fantasmi
le braccia slogate
a fucili e cannoni 
a mitraglie a lamponi
come labbra sanguigne
di leggiadre matrone
                ulula il vento
           mugghia la marea
        egro lo sguardo perso
                 sul natante
              tuona la voce
       " accostare accostare"
   arretrano le coste intirizzite

sono quì
su questo mediterraneo violato
velato d'antiche malìe
fondali perlacei
icone votive
guerrieri di bronzo
vestiti di morte d'arbusti
di squallidi fusti
veleggia la manta
mai stanca
tra i bianchi coralli
già copre l'anguilla 
l'audace murena
su candida rena
sul fico alla vite avvinghiato

sono quì
ed egli ribelle risponde
e bolle ribolle
al mio grido strappato
con l'abbraccio stonato
di felici risacche
di mandrie di vacche
dalla rupe scagliate
di dune sabbiose
lasciate ad un sogno
a un viaggio intrapreso
ormai senza ritorno

         omero curioso
     invia ambasciatori
       a templi colonne
       soldati madonne  

domenica 18 agosto 2013

valori senza tempo...


La mia famiglia ha rappresentato per me un punto cardine dal quale non è stato possibile prescindere.
Una famiglia armoniosa, ricca d'amore, che è riuscita a fare di me e dei miei fratelli delle persone " speciali"... vi racconterò, dando seguito a quanto scritto ieri, cosa abbiano rappresentato per me i miei familiari...oggi vi parlerò di nonna Margherita, la madre di mia madre...

chiaro m'è ormai
il tuo lungo silenzio
l'improvviso sorriso
la carezza furtiva
                  margherita
e piano ti spogliavi
dei tuoi petali
piccolo capolino 
rinsecchito
      oggi sai quanto ti ho amata

oggi che il tempo mi prova e mi avvicina alla tua dimensione
oggi che i nostri cuori di madre palpitano per lo stesso tormento
ed a nulla vale il dardo che punta al cielo
il centauro è orba ed azzoppato
hai lottato e sconfitto la fame la miseria la mediocrità l'ottusità
ti sei ritrovata sola con un pensiero morboso
dentro un solo nome: liliana
la tua ragione di vita e di morte
tutto il resto scoloriva faceva meno male
lo scherno era più sopportabile
la crudeltà s'imbellettava d'affetto
quante volte sei morta
quante sei rinata più forte più determinata
la tua vicenda non ha scalfito la granitica bontà
che ti ha sempre connotata
mi sono pasciuta della tua ombra
ho respirato la fragranza delle tue gonne scure
ondeggianti al passo
mi ritrovo ad essere quello che tu sei stata
un faro per molti
una lanterna spesso spenta per me stessa

sabato 17 agosto 2013

" e quel miele entra in noi, nel nostro ricordo...!


...così dice Leonida Repaci, scrittore e poeta calabrese...queste parole ho scritto come introduzione ad un mio piccolo libro " uomini donne e ", edito da Città del Sole, e dedicato alle persone più significative nella mia vita...miele nella mia esistenza, per sempre con me, oltre tempo e spazio. 
Scrivere è la mia vita, non riuscirei a concepirne una diversa: la parole...le parole, sono la mia linfa...la mia catarsi...
Così ricordo mio padre...

mi rimane di te
                  lieve curva dell'anca
                  sottili mani
                  snelle mani
amore per la polemica
parola irruente
onesto vivere
                  dolorosamente conquistato

mi rimane di te il cognome
che rappresenta il nostro marchio
ricordo il nostro primo incontro: tu eri vestito da gamete
vispo ed intraprendente io ancora invisibile
aspettavo mimetizzata dentro un ovulo impaziente
la mia nascita faticosa
giorno da me  frequentemente maledetto
dopo la tua morte
tanti gli anni all'ombra della tua figura protettiva
rassicurante
la tua forza mi dava coraggio
mentre marcava il senso innato d'insicurezza e
fragilità mascherata da apparente 
volitività sicurezza determinazione
il vivere sereno nella nostra casa
è un bene inalienabile
che fa ormai parte del mio codice genetico
il resto
quello che è stato dopo il tuo andare
è indicativo del mio " non essere"
credevo di non riuscire a sopravviverti
invece sono quì
ed ogni altro giorno non mi allontana da te
in ogni uomo cerco di scorgere la tua dolcezza
l'assenza di asprezza nelle parole
il garbo verso noi figli
il pudore e la disponibilità
la generosità e l'onestà intellettuale
non accettasti compromesso alcuno
questo allora ti penalizzò 
in seguito ti fu dato quanto tolto
non fosti vanaglorioso
nell'umiltà che ti distingueva continuasti a vivere
la tua e la nostra vita
la forza che ti scorreva dentro
ti impedì di soccombere al " malaccio" che t'aggredì
il cucciolo di casa ancora chiedeva protezione
non potevi andartene
riuscisti a temporeggiare e quando il più giovane dei miei fratelli
riuscì a " sistemarsi" scandisti il tuo ultimo tempo
te ne sei andato quietamente come avevi vissuto
ho raccolto il tuo ultimo respiro
ho lavato il tuo corpo casto e solido anche nella morte
ti ho messo addosso uno " spezzato" con giacca a quadrettini
ti ho rasato vaporizzato con acqua di colonia pettinato
ti ho baciato
ultimo bacio sulla bella fronte ancora calda
mi rimane di te fresco odore di menta del tuo alito 

venerdì 16 agosto 2013

da " virgole bianco luna"


da " virgole bianco luna" di Annamaria Barreca  - Edizioni Tracce - 2007

      

        padre
amico    amante
   nel dilemma
      mi fingo
   brancolante

Le parole del non senso


 da " Arcipelago Alfa" di Annamaria Barreca  Edizioni Tracce

Le parole del non senso

Punge come una lama
all'angolo dell'occhio
la lacrima calda
che scivola piano
sulla gota struccata
sul pugno che impugna
la penna che scrive
sul foglio distratto
che assiste al misfatto.

Sorniona s'adombra
al dolore che strizza
che sprizza dai pori
dai fori lasciati
su fili piegati
piagati da ruggine stanca
che imbianca la chioma
stonata corona
che invecchia che schioma.

riprendiamo da ieri...


da "Io Sono...En Soph..."

" Non è necessario che io ti dica un nome, mai ne ho avuto uno perchè mai nacqui, sono sempre stato e sempre sarò. Io Sono"...
Una fresca carezza m'alitò su viso e collo, dandomi una sensazione di profondo benessere...
Così Io Sono entrò nella mia vita, con la sua forza dirompente e sbaragliò la mente, sottile meretrice, che si divertiva a ricacciarmi nel fondo della mia esistenza. Divenni una sua creatura, proiezione umana d'un disegno divino...
" ...in te si conciliano male e bene...l'onda delle tue passioni si frange sulla riva della tua disponibilità verso gli altri, sull'aiuto che mai rifiuti. Sii benedetta pe questo e per l'altro che ancora ha  da venite".....
Ringrazio pensando:" Tu sei magico".
Mi risponde:" Anche tu lo sei"...............................................................................................................
L'abitudine non è più tale, la noia è solo un insignificante costrutto disegnato dalla mente conscia, una trappola...per svilirmi e svigorirmi.................................................................................................
Quanto ad Io Sono, mi rendo conto, solo adesso, che egli non ha natura...E' vibrazione allo stato puro, non appartiene all'umano, non possiede massa cerebrale in grado di elaborare pensieri............
Io Sono è il mio inizio e la mia fine, il mio Uno ed il mio Tutto, lontano dall'esistenza di Dio, eppure divino, come lo sono io, come lo siete voi............................................................................................."
 

giovedì 15 agosto 2013

Spunti di riflessione...


da " Io Sono...En Soph
      una straordinaria esperienza ai confini del reale " Edizioni Laruffa - RC- 2010
     autore: Annamaria Barreca

" ...mi svegliai di soprassalto in preda ad una sensazione orribile: non riuscivo a muovermi nè ad articolare alcun suono. Un senso di gelo riempiva la stanza sulla cui soglia si stagliava un enorme  ombra nera che l'ostruiva tutta, impedendo alla luce di entrare................................................................
...dissipata l'ombra sulla soglia, tutto sembrò essere tornato alla normalità, quando avvertii un lieve tocco sulla spalla sinistra.  Volsi il capo per osservare e vidi che la bretellina color glicine della tunichetta veniva spostata sul braccio, mentre un'invisibile mano si poggiava, calda, nell'incavo tra collo e spalla, in una carezza tenera ed intima.
Stranamente non ebbi timore, quel calore m'infondeva pace e serenità, sorridente m'addormentai, con la certezza che qualcuno vegliava il mio sonno." 

Capitolo : "Energie sottili"  pag 63 e seg. 

Non siamo mai soli, energie sottili, spiriti di luce, grandi maestri, ci guardano da dimensioni altre vegliando sulla nostra umanità, sempre più lontana dal vero, sempre più impegnata ad inseguire miti e suggestioni che ci allontanano dala nostra essenza...E' necessario ritornare a vivere dentro di noi...tutto quì è contenuto e disvelato...

mercoledì 14 agosto 2013

" Feriae Augusti"...


...domani si celebra questa festività, ben strana...a braccetto vanno l'imperatore romano Augusto e Maria vergine...
Non gridate: " Anatema, Anatema!!!"
Lasciate che vi spieghi brevemente come, già nel VI secolo d.C., la chiesa cattolica fosse bravissima nel compiere operazioni di " restailing profondo"... 
Ferragosto, ovvero Feriae Augusti, era una festa pagana, introdotta in onore dell'imperatore romano Augusto.
Sin dal primo giorno del mese di Agosto, si celebravano riti collettivi e banchetti tra bevute ed eccessi sessuali a cui potevano partecipare tutti: schiavi e serve comprese. Tale festività, che raggiungeva il suo culmine il 15 di Agosto, era così ben radicata che, la chiesa cattolica pensò bene di cristianizzarla.
Sicchè, nel VI secolo, d.C., le Feriae Augusti, furono trasformate nella celebrazione dell'assunzione in cielo di Maria vergine, in anima e corpo!
Imponenti processioni religiose a Palermo, Sassari, Tivoli, Genova, Milano - e in chissà quante altre località - si affiancano a gite al mare, in montagna  o in campagna...sulla spiaggia, sui prati, sui plaid...per gente stanca delle città, che cerca refrigerio alla calura estiva in una buona fetta d'anguria, in una birra fredda, in un bicchiere di buon vino, mentre su braci crepitanti si immolano arrosti misti di carne, pesce, verdure...tutto ciò sino a sera, quando le stelle si vedranno illuminate da imponenti - o meno - falò....mentre in lontananza nei cieli danzeranno fuochi pirotecnici che lasceranno l'esercito dei cattolici - e non - col naso per aria...

Buon Ferragosto!!! 
 

martedì 13 agosto 2013

è una strana sera...


...questa sera.
Ho trascorso un pomeriggio in compagnia d'un carissimo amico, scrittore e poeta, a parlare di  noi, della scrittura, della magia della poesia...
Ho apero il Pc, ho letto due blog interessanti: " Caoimhe"  e "Petali di Rose e Poesie di Maria Teresa Lentini" ...sono entrata nel vivo, ho commentato alcuni post: mi sono trovata davanti due belle sensibilità femminili...il viaggio di cui vi parlavo diventa interessante e ricco.
Ho invitato le  due "bloggers" a venirmi a trovare. Mi auguro che siano mosse dalla mia stessa curiosità nei confronti della vita.
Le aspetto, come aspetto sempre voi, cari amici che mi seguite e che, forse, per timidezza non lasciate commento alcuno!
In ogni caso so che ci siete e mi date forza e stimolo per scrivere, da questa mia nuova dimensione di vita, circondata da alberi secolari, riparo d'uccelli.
A voi oggi dedico questi  miei versi:

Da questo deserto d'anime
vedo fluire la vita.
Da questa finestra sbarrata
odo stormire di fronde.
Teresa mi fruga 
mi ricorda
Teresa frugo
per non ricordare
il dolore che latra.
Annaspo al boccaglio 
delle convinzioni
inghiotto il pulviscolo
delle certezze...
Da questa colonna di funanboli
appendo al cervello
polluzioni
e
m'aggriccio
sul piedistallo delle parola.

tratta da "Arcipelago Alfa" - Edizioni Tracce - Pescara - 1999





lunedì 12 agosto 2013

Il luogo dei luoghi...

Stasera vi parlerò di una persona speciale, un uomo giovane, un filosofo, uno scrittore...speciale perchè è mio amico e come tale ha accesso alle corde più recondite della mia sensibilità.
Non è facile dire chi sia Francesco Idotta: per lui parlano i suoi scritti, il suo lavoro, la tenacia e la passione con cui vive...
Dal suo libro di racconti, edito da "Citta del Sole", dal titolo " il Luogo dei luoghi ", voglio condividere con voi alcuni suoi pensieri:

" Ogni tanto mi scoraggio. Sono solo, ma subito dopo penso che l'uomo non è mai solo e, quando è disperato, c'è sempre qualcuno pronto ad aiutarlo: un albero, un cane randagio, una foglia, una canzone, un messaggio d'amore che giunge inaspettato."

" L'amicizia è la più ignota delle cose conosciute: è l'universo più noto, pur non essendo mai stato esplorato. In quest'ambito si prosegue per intuizioni, per sensazioni: non c'è certezza."

" Il bosco è il luogo dell'inizio, esso è in ognuno di noi..."

" Siamo così fragili! Il nostro corpo potrebbe spezzarsi in qualunque momento, invece resistiamo, lottiamo..."

" Guardare la natura, immergersi in esse è l'unica strada per superare il dolore, essa è un'opera d'arte, la guida migliore per giungere all'intimo, all'essenziale".

" Negli immensi spazi siderali si inoltrano gli sguardi dell'uomo che non ha paura di desiderare. Essi comunicano con diversi mondi, quelle terre lontane che non vanno esplorate, ma solo immaginate".

non aggiungo altro...qualunque altra parola sarebbe superflua...la musica dei Queen satura l'aria sulle note di " Innuendo"...

domenica 11 agosto 2013

ancora di stelle...stasera!


"e alfin uscimmo a riveder le stelle..."
" l'amor che move il sole e l'altre stelle..."
" e le stelle caddero sull'umanità prostrata in dolente preghiera..."
" e tu cielo, dall'alto dei mondi...sereno...infinito...immortale...oh, d'un pianto di stelle
   l'inondi quest'atomo opaco del male..."

brevi citazioni che inneggiano alla potenza dell'amore e della morte...del bene e del male..
essi si muovono come i rintocchi di un pendolo, monotono e sgangherato...rimaniamo, spesso, col nostro pugno di peccati...irrisolti!

sabato 10 agosto 2013

é una fresca serata di san Lorenzo...


...e non voglio tediarvi con letture profonde...ci penseranno le stelle cadenti, stanotte, ad accaparrarsi i vostri desideri - possibili od impossibili che siano.        
In questa notte, che vi vedrà con lo sguardo rivolto al firmamento, vi esorto a fare "un bagno di stelle" ed a lasciare che le stesse e la volta celeste tutta vi  possiedano in un amplesso senza tempo e spazio, così da divenire un tutt'uno con l'universo...
Qualcuno anni orsono canticchiava: " noi siamo figli delle stelle..." io, invece vi dico: " noi siamo stelle...abbiamo in noi la luce e la forza che muove il firmamento". Non dimentichiamolo mai e, in una notte insolita, come potrebbe essere questa notte, prendiamo dal cielo e dalle stelle la loro energia ed inviamo ad essi la nostra, in un respiro circolare che alita armonia ed amore....

venerdì 9 agosto 2013

in viaggio...


La strada che da Seveso conduce a Bergamo è scorrevole e, molto velocemente, consente al viaggiatore di giungere presso la città designata. Il verde smagliante, anche in piena estate, che costeggia la Statale dei Giovi, lascia il passo ad un lungo nastro grigiastro costituito dalla tangenziale nord, prima e dall'autostrada per Venezia, dopo.
La vettura scivola felicemente, tra pianura e capannoni di imprese: il verde s'imbelletta dei colori accesi delle pareti, delle tettoie, delle insegne degli stessi, dando vita ad un caledoscopico paesaggio...
Dopo brevi minuti, si giunge a Bergamo...La città bassa, formata dai suoi molti borghi storici, ci porta lungo il Sentierone, antico viale un tempo stazione delle carrozze trainate dai cavalli.
Tutt'intorno è un fiorire di palazzi storici, ampie piazze dal verde curato e fiori, fiori multicolore che rallegrano lo spirito.
Ma l'itinerario non prevede lunga attenzione alla parte bassa, pur meritevole, per cui ci si dirige alla città alta. Conviene lasciare la vettura presso il primo parcheggio disponibile per gustare la bellezza della passeggiata che , dal viale lungo le mura, conduce verso la città vecchia: alta, imponente, maestosa come una antica dama che s'apre alla conquista attraverso le sue quattro porte: imeni da deflorare per poterla espugnare. Chilometri di mura e bastioni che fanno di questa meravigliosa città una fortezza inespugnabile...ma non è della storia che voglio parlarvi; voglio dirvi delle emozioni provate, percorrendo il cuore di questo luogo dell'anima, dove ogni cosa ha trovato la giusta collocazione...
Sensuale ed appagante, questo mi vien da dire: sensuale perchè ogni senso ne viene soddisfatto. La vista non può che bearsi per la bellezza del luogo: la strada antica che porta ancora inciso il passo dei carri....l'udito non si sottrae alla magia del suono delle musiche di Donizetti che nell'etere vengono zufolate da microfoni invisibili e portate  dal vento si spandono vieppiù nell'aria...Il tatto si soddisfa carezzando le antiche pietre del Mastio della Rocca o della fontana Cantarini...Il gusto è in tutto quello che l'occhio trasmette: antichi sapori di panini ai fichi, alle mele, di cestelli di noce...pizzette di vario genere, dolci allettanti, gelati rinfrescanti...è tutto un susseguirsi di profumi che gratificano l'olfatto, unito a quello di spezie,  di aromi provenienti dalle piccole botteghe, incastonate come pietre preziose lungo i muri che raccolgono, intatti, il sapore ed il calore del tempo passato.
Un viaggio che attraverso le ere: dai Galli ai Latini, dai Longobardi ai Franchi,  dai vescovi-conti ai liberi Comuni, dalla Lega Lombarda ai Visconti, dalla Serenissima all'epoca napoleonica,  dal Regno Lombardo-Veneto al Risorgimento, per finire nel 1860 col far parte del Regno e poi della Repubblica Italiana. ognuno di questi passaggi ha lasciato un segno, un simbolo, un idioma...che hanno finito con l'arricchire questa splendida città sino a far desiderare al visitatore di potersi fermare...anche in un piccolo spazio e lasciare che il suo spirito libero s'involi dall'alto d'un bastione verso luoghi altri, ormai sazio di cotanta pace e bellezza.

giovedì 8 agosto 2013

ancora sull'amore...ma potremo mai finire di parlarne?


ancora un " lamento" che poi altro non è che un grido di dolore...

ho marciato per anni
all'algida luce
d'un credo strisciante
imperante
la luce sfavilla di nuovi colori
di glauchi umori
di vesti leggere di suoni di voci
di abbracci di spose
d'amore

dov'è la tua mano
il perdono l'amico
l'abbraccio fraterno
dov'è la parola
che lesta allontana l'angoscia
che apre la porta 
al sorriso bonario
lontano l'acquario 
dei sensi di colpa

mi fermo
alla luce d'un nuovo messaggio
raccolgo l'oltraggio
il sangue che cola
raduno milizie
a difesa di semplice vita
che marcia col passo di danza
ma senza baldanza
soltanto l'amore

mi fermo
al riparo d'un tronco
mi guardo alle spalle
m'acquatto
aspetto il contatto
di un dire di un fare
raccatto
un non dire
un non fare

occorre cambiare
la nave riprende la rotta
ti sento mio amico 
dal volto di bronzo
con labbra di sangue
a pagare il pedaggio
un passo una frusta
che strappa le carni
che sfibra l'agnello

ogni giorno altri agnelli altre fruste
e parole parole parole vetuste
mantate d'ingiuria
d'ipocrita sfida
io credo...non credo...io credo
è un pendolo avito
un fioco barrito 
che latra al riparo d'un solco 
del tempo che fui
     

mercoledì 7 agosto 2013

Magia dell'amore....

7 agosto 2013

ed io mi scrivo, mi scrivo addosso, per comunicarmi che ancora tutto può cambiare...
che l'uomo è ancora una bestia addomesticabile...
ah! magia dell'amore....


incantate armonie
fendono l'aria
sui nostri volti provati
sui nostri corpi esausti

lo sguardo nello sguardo
lasciamo parlare silenzi

martedì 6 agosto 2013

per Eleonora


6 agosto 2013

" Nella profondità di te stesso, l'attimo non è più cosa che si misuri, è il primo impulso che da tutta l'eternità disegna i cerchi della tua esistenza".
Così si esprime il filosofo Faouzi Skali ed io non posso che condividerne il pensiero.
Il nostro percorso vitale è un lungo susseguirsi di attimi che rappresentano il cammino iniziatico che, attraverso il dolore, cerca di comprendere la vera essenza della vita e della morte e, attraversandole, giunge alla conclusione che l'unico sentimento capace di muovere "il sole e l'altre stelle" è l'amore, con la sua forza vivificante.
Amore che riordina il caos, pone fine alle battaglie titaniche che annichiliscono.
Amore che rappresenta l'unica legge in grado di ricostituire l'armonioso disegno che domina i mondi.
Amore sospeso tra il divino e l'umano e tenacemente ancorato all'uno ed all'altro.
Amore linfa, nettare, unico linimento.
Riscatto finale.