in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

sabato 17 agosto 2013

" e quel miele entra in noi, nel nostro ricordo...!


...così dice Leonida Repaci, scrittore e poeta calabrese...queste parole ho scritto come introduzione ad un mio piccolo libro " uomini donne e ", edito da Città del Sole, e dedicato alle persone più significative nella mia vita...miele nella mia esistenza, per sempre con me, oltre tempo e spazio. 
Scrivere è la mia vita, non riuscirei a concepirne una diversa: la parole...le parole, sono la mia linfa...la mia catarsi...
Così ricordo mio padre...

mi rimane di te
                  lieve curva dell'anca
                  sottili mani
                  snelle mani
amore per la polemica
parola irruente
onesto vivere
                  dolorosamente conquistato

mi rimane di te il cognome
che rappresenta il nostro marchio
ricordo il nostro primo incontro: tu eri vestito da gamete
vispo ed intraprendente io ancora invisibile
aspettavo mimetizzata dentro un ovulo impaziente
la mia nascita faticosa
giorno da me  frequentemente maledetto
dopo la tua morte
tanti gli anni all'ombra della tua figura protettiva
rassicurante
la tua forza mi dava coraggio
mentre marcava il senso innato d'insicurezza e
fragilità mascherata da apparente 
volitività sicurezza determinazione
il vivere sereno nella nostra casa
è un bene inalienabile
che fa ormai parte del mio codice genetico
il resto
quello che è stato dopo il tuo andare
è indicativo del mio " non essere"
credevo di non riuscire a sopravviverti
invece sono quì
ed ogni altro giorno non mi allontana da te
in ogni uomo cerco di scorgere la tua dolcezza
l'assenza di asprezza nelle parole
il garbo verso noi figli
il pudore e la disponibilità
la generosità e l'onestà intellettuale
non accettasti compromesso alcuno
questo allora ti penalizzò 
in seguito ti fu dato quanto tolto
non fosti vanaglorioso
nell'umiltà che ti distingueva continuasti a vivere
la tua e la nostra vita
la forza che ti scorreva dentro
ti impedì di soccombere al " malaccio" che t'aggredì
il cucciolo di casa ancora chiedeva protezione
non potevi andartene
riuscisti a temporeggiare e quando il più giovane dei miei fratelli
riuscì a " sistemarsi" scandisti il tuo ultimo tempo
te ne sei andato quietamente come avevi vissuto
ho raccolto il tuo ultimo respiro
ho lavato il tuo corpo casto e solido anche nella morte
ti ho messo addosso uno " spezzato" con giacca a quadrettini
ti ho rasato vaporizzato con acqua di colonia pettinato
ti ho baciato
ultimo bacio sulla bella fronte ancora calda
mi rimane di te fresco odore di menta del tuo alito 

Nessun commento: