in sospensione tra cielo e terra...

in sospensione tra cielo e terra...

lunedì 9 gennaio 2017

Dal mio romanzo " VUOTI A PERDERE", disponibile oggi come ebook/epub-mobi. su youcanprin.it - lafeltrinelli.it - mondadoristore - unilibro - Ibs.it e scaricabile su tablet, android ecc..a € 1,99.

 Il filo dei ricordi mi tiene compagnia nella penombra di questa cameretta grigioazzurro  che odora di disinfettante e di presagi di morte. Il breve scalpiccio nel corridoio mi segnala che la notte qui non rappresenta una condizione legata al riposo, anzi.
La notte amplifica le sensazioni, le estremizza, acutizza i dolori fisici e morali, nonostante i farmaci sedativi. Il riposo viene volutamente tenuto lontano… ho  l’impressione  che  chiudendo  gli occhi si  stacchino  i  contatti vitali  con il resto del corpo  al punto d’essere  proiettata  in  una  dimensione di non ritorno.
Non sono ancora pronta al grande salto ed i medici concordano che la mia patologia,  per quanto grave, non  metta a rischio la mia vita.
   A rischio…Ho sempre affrontato con determinazione e coraggio qualunque ostacolo. Ho intrapreso azioni audaci conscia di quello a cui andavo incontro. Ho giocato con la vita: mia e degli altri. La  professione esercitata mi ha fatto esporre in prima persona, ho dovuto lottare contro l’ottusità maschile, che ha sempre rivendicato una maggiore capacità ed ho maledetto spesso il mio essere donna. Nelle viscere, tra le gambe, ho celato una doppia identità e, in questo mio essere,  la parte maschile ha prevalso su quella femminile, legata al ruolo atavico di dipendenza dall’uomo. Ho sostenuto quest’equivoco per più di mezzo secolo con convinzione. Ho indossato gonne aderenti e pantaloni informali, come Giano ho utilizzato la faccia necessaria al momento opportuno, ho soffocato l’anima per ascoltare i suggerimenti della mente, ho controllato la sofferenza impedendomi di cadere o anche semplicemente di scivolare: la posta in palio era troppo alta!
  Il filo dei ricordi si scoordina e confonde…Forse sono i farmaci,  forse è il mio cervello che,  stanco di essere sotto pressione, ha deciso di prendersi una pausa di riflessione…
   Respiro a fondo sentendo l’aria che entra dalle narici con forza, quella che passa dalla narice destra par quasi strozzata, una sorta di stenosi del turbinato che produce un suono bizzarro, poi espiro lasciando uscire con l’aria anche il tedio: una nebulosa invadente che riesce a coprire qualunque accenno d’angoscia.
  L’idea della sofferenza non mi fa paura, continuo ad inspirare ed espirare sull’onda dell’insegnamento del  mio maestro di yoga…
  Svuoto la mente: un globo bianco si forma all’altezza del diaframma m’investe totalmente e mi proietta in una dimensione opalescente priva di gravità, volteggio a gambe incrociate finché  mi fermo all’interno di una piramide vetrificata la cui base s’unisce a basi di altre piramidi sino a dar vita ad un tetraedro stella luminosissimo. La mia figuretta quasi sparisce nell’immensità di questa forma geometrica policroma: sono pervasa da un  benessere totale che mi allontana dal luogo, dal tempo…
  E’ sempre così,  la meditazione produce effetti straordinari  che mi trasportano  oltre il  limite  terreno  per aggregarmi a parti di universo sconosciuto: dimensioni parallele o baratri della psiche? Me lo sono chiesta  tante volte… rimango sospesa  in una condizione di mezzo…l