da " Il taccuino Del Vecchio" di Giuseppe Ungaretti
" L'amore più non è quella tempesta
Che nel notturno abbaglio
Ancora mi avvinceva poco fa
Tra l'insonnia e le smanie,
Balugina da un faro
Verso cui va tranquillo
Il vecchio capitano ".
" Senza niuna impazienza sognerò,
Mi piegherò al lavoro
Che non può mai finire,
E a poco a poco in cima
Alle braccia rinate
Si riapriranno mani soccorevoli,
Nelle cavità loro
Riapparsi gli occhi, ridaranno luce,
E, d'improvviso intatta,
Sarai risorta, mi farà da guida
Di nuovo la tua voce,
Per sempre ti rivedo ".
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