in sospensione tra cielo e terra...

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lunedì 20 aprile 2020

La mia Calabria

Sono nata...

  Sono nata a Reggio Calabria, un estremo lembo di Calabria, di quella Calabria-periferia ricca di contenuti, vivaio di cervelli e di iniziative, una  periferia che deve essere attenta a non confondersi con il provincialismo piccolo borghese di pseudo intellettuali d’avanguardia. Una periferia spesso castrante che richiede sacrificio e caparbietà giacché non sempre è facile emergere ed affermarsi nel campo artistico ed in specie in quello poetico, ne sono esempio Lorenzo Calogero, Franco Costabile, Gilda Trisolini, Emilio Argiroffi, poeti che hanno votato la loro storia alla poesia, strumento vitale di comunicazione, espressione, vivida di emozioni, sentimenti, pulsioni. Icona votiva per gli iniziati, lettura appassionante per gli estimatori. L’apparire e l’essere duellano  ininterrottamente,  solo la parola poetica sembra essere in grado di dare alle cose il giusto equilibrio permettendo di riallacciare contatti persi nell’anonimo qualunquismo di “ eroi mediocri fasciati d’ombre”.
  E’ un vivere dentro e fuori di se, sospesi ad un filo, è un rapporto d’amoreodio irrisolto, è una passione che brucia. La linfa proviene dalle radici, dalle  contraddizioni  e dalle  sofferenze che la mia terra genera, dal calore del suo sole, dalla ruvidità della sua gente, in una parola, dalla mia calabresità, quella calabresità che ha divorato Lorenzo Calogero e Franco Costabile, inchiodandoli al ruolo di poeti alieni alla ricerca di una recensione, una pubblicazione, un giudizio critico gratificante. Quella calabresità che mi spinge ad amare  e disprezzare  profondamente  la gente della mia terra.
  In questo contesto la poesia si oppone a tutto ciò che è anticulturale, radicando sentimenti plurimi di dotta disquisizione, è alimento dell’animo che si avvale di un linguaggio non sempre di facile accezione, è un prodotto di nicchia per pochi eletti,  ma  dovrebbe diventare un  patrimonio di tutti perché rappresenta la possibilità di riscatto per l’uomo di oggi che, schiavo dei meccanismi mediatici,  ha perso la propria identità.
  Arte, quindi, come catarsi: una buona lettura,  un quadro di  pregio,  assonanze e dissonanze musicali valide, purché frutto di onestà intellettuale e non servi di padrone.

#AnnamariaBarreca - da #lannapensiero - Youcanprint - 2019

Foto di Reggio Calabria al tramonto, dal web.

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