in sospensione tra cielo e terra...

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domenica 9 ottobre 2016

Qualche notizia critica sulla mia produzione letteraria. Qui si parla di un testo " Addio Angelo" da voi già conosciuto attraverso le poesie che ho postato.
“ Anzitutto c’è da dire subito che Annamaria Barreca è dotta, ha letto molto ed ha coltivato la lettura di classici di ogni tempo. Il culto della parola è prevalente in ogni espressione che diventa carica di significati e di richiami. E’ l’anima della Magna Grecia che esplode e inonda questo parlare antico in una voce moderna senza contraddirsi: la splendida solitudine del poeta che poi non è mai solo; il desiderio del viaggio Oh! lunghe carovane contro il sole…non sempre si riesce a dar voce a quel cuore antico che senza disprezzare il tempo, la modernità, il progresso, si esprime con parole forti che possono sembrare incomprensibili, astratte, utopiche e che invece sono espressioni di una cultura universale che non è di un tempo, di un popolo, di un territorio: la cultura non conosce confini, tempo, situazioni. Quando ci sono le condizioni, quando c’è l’ispirazione, quando si è dotati, la penna è pronta e si scrive come ha fatto Annamaria Barreca….” Dott. Gino Bloise dalla presentazione di Addio Angelo a Roma nella primavera del 1993.

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 “ Addio Angelo " si presenta al pubblico dei lettori con discrezione, senza altra pretesa che quella di ritrovare un punto di contatto con un’umanità troppo presa dai propri egoismi. La raccolta di liriche che compongono l’opera riesce ad essere strumento di comunicazione, giova pensare che, in un mondo intriso di linguaggi atipici e dominato dall’immagine sulla parola, vi sia ancora qualcuno che riporta la stessa al suo valore originario. Il titolo emblematico può essere considerato l’ideale scheda rappresentativa di tutta la raccolta: l’angelo, l'io bambino,come dice la stessa autrice, che ognuno di noi ha il dovere di andare a ritrovare tra le stratificazioni del proprio vissuto spesso doloroso, rappresentano il punto di partenza e di arrivo nel cammino di un uomo. Il linguaggio secco, essenziale, colpisce per la purezza e l’assenza di manierismi, l’accezione è immediata anche se non sempre di facile comprensione. Un nuovo modo di fare poesia ed essere protagonista della propria vicenda umana.”
Dott. Pier Franco Bruni dalla presentazione di Addio Angelo al Circolo della Stampa di Taranto nell’estate del 1993.

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